Iván Fischer e Budapest Festival Orchestra
Dopo aver inaugurato il 64° Festival di Spoleto lo scorso 25 giugno, il Maestro Iván Fischer sarà a Lucca, in piazza San Martino, per il concerto estivo del Teatro del Giglio: alla guida della "sua" BFO - Budapest Festival Orchestra, il Maestro si esibirà il 21 luglio (alle ore 21.30) con un programma dedicato alle musiche di Darius Milhaud, Zoltan Kodály, Astor Piazzolla, Giacomo Puccini. Con lui, Ruzan Mantashyan (soprano) e Antonio Poli (tenore).
Astor Piazzolla Tangazo
Darius Milhaud Le boeuf sur le toit op. 58
Giacomo Puccini da La bohème
Che gelida manina
Si, mi chiamano Mimi
O soave fanciulla
Zoltán Kodály Danze di Galánta
Iván Fischer è il fondatore e il Direttore Musicale della Budapest Festival Orchestra. È anche il Direttore Musicale della Konzerthaus di Berlino e della Konzerthausorchester. Dal 2018 è Direttore Artistico del Vicenza Opera Festival. Negli ultimi tempi il maestro ungherese si è fatto apprezzare anche come compositore: suoi lavori sono già stati eseguiti con successo negli Stati Uniti, in Olanda, in Belgio, in Ungheria, in Germania e in Austria. Il maestro Fischer ha diretto molte produzioni operistiche e le sue opere in forma di concerto hanno riscosso grandi consensi di pubblico a Budapest, New York, Berlino, Amsterdam, Londra, Bruges, Abu Dhabi e al Festival di Edimburgo. I tour mondiali della Budapest Festival Orchestra e le incisioni discografiche registrate prima per Philips Classics e poi per Channel Classics si sono guadagnate gli apprezzamenti della critica specializzata e hanno contribuito ad accrescere la reputazione di Iván Fischer che oggi è considerato uno dei più lungimiranti direttori musicali del mondo. Il maestro Fischer ha già diretto i Berliner Philharmoniker in più di dieci occasioni e ogni anno lavora per due settimane con la Royal Concertgebouw Orchestra. Oltre a ciò è ospite regolare delle più affermate formazioni orchestrali statunitensi, comprese la New York Philharmonic e la Cleveland Orchestra. Come Direttore Musicale è stato alla guida della Kent Opera e dell’Opéra National de Lyon e come Direttore Principale è stato alla testa della National Symphony Orchestra di Washington. Molte delle sue registrazioni si sono meritate i più prestigiosi premi internazionali. Iván Fischer ha studiato pianoforte, violino e – più tardi – violoncello e composizione a Budapest e successivamente si è perfezionato in direzione d’orchestra sotto la guida di Hans Swarowsky e Nikolaus Harnoncourt. Il maestro Fischer è fra i fondatori della Hungarian Mahler Society ed è un sostenitore della British Kodály Academy. Fra i tanti riconoscimenti ricevuti sono da ricordare il Golden Medal Award dal Presidente della Repubblica di Ungheria e il Cristal Award del World Economic Forum per la sua attività di promotore della cultura internazionale. Il Governo francese lo ha insignito dl titolo del Chevalier des Arts et des Lettres. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Kossuth, ovvero la più alta onorificenza ungherese nel campo delle arti. Nel 2011 ha ricevuto il Premio della Royal Philharmonic Society, il Prima Primissima Prize in Ungheria e il Dutch Ovatie Prize. Nel 2013 è diventato membro onorario della Royal Academy of Music di Londra. Nel 2015 è stato premiato con l’Abu Dhabi Festival Award alla carriera e nel 2016 ha vinto il premio di miglior direttore straniero da parte dei critici musicali argentini.
Budapest Festival Orchestra. Quando il maestro Iván Fischer fondò la Budapest Festival Orchestra, nel 1983, ha visto avverarsi un sogno che cullava da tempo. La filosofia alla base dell’orchestra era quella di dare vita ad un gruppo di musicisti che fosse creativo, responsabile e all’interno del quale ognuno avrebbe continuato a sviluppare la propria musicalità nel repertorio orchestrale, cameristico e solistico. Il maestro Fischer ha introdotto nell’orchestra una serie di innovazioni, a partire da una rigorosa metodologia di studio individuale che mettesse in luce il talento creativo di ciascun orchestrale. L’approccio innovativo al repertorio, l’assoluta passione dei musicisti e il loro costante impegno alla ricerca dell’eccellenza hanno fatto della Budapest Festival Orchestra una delle migliori formazioni orchestrali del mondo. Quello che all’epoca era un giovane ensemble appena costituito, oggi è invitato regolarmente nei più importanti Festival del panorama internazionale e le sue incisioni – dapprima per Philips Classics, poi per Channel Classics – hanno vinto numerosi premi. Già nel 2009 un sondaggio internazionale indetto dalla prestigiosa rivista Gramophone ha eletto la Budapest Festival Orchestra fra le migliori orchestre del mondo. Con sede a Budapest, la BFO è diventata la più popolare orchestra ungherese e tiene i suoi concerti nelle grandi sale del MUPA e della Franz Liszt Academy. All’interno della programmazione annuale l’orchestra dedica almeno tre settimane di attività in progetti rivolti alla comunità nei quali i musicisti della BFO, suddivisi in varie formazioni, portano la loro musica nelle scuole, nelle case di cura, nelle chiese e in altri centri comunitari. Vengono anche organizzati dei tour musicali nelle sinagoghe ungheresi in stato di abbandono con lo scopo di ridar vita e visibilità a questi luoghi e di promuovere lo spirito di tolleranza. La Budapest Festival Orchestra è protagonista di numerose serie di concerti che si caratterizzano per il loro carattere fortemente innovativo. È il caso dei “Cocoa Concerts”, espressamente dedicati ai nuclei familiari con ragazzi autistici. Grande successo – non solo in Ungheria ma anche in altre parti del mondo, specialmente ai BBC Proms – hanno ottenuto i concerti nei quali è il pubblico a scegliere il programma. La “Maratona musicale” al MUPA ha per protagonista un solo compositore al quale, in un solo giorno, sono dedicati ben 11 concerti. Nella serie “Musica a Mezzanotte”, dedicata al pubblico giovane, i ragazzi trovano posto fra le fila della BFO e si siedono con i loro cuscini tra i musicisti dell’orchestra. Nel mese di giugno 500 bambini di etnia Rom e non Rom danzano tutti assieme al suono dell’orchestra nella grande Piazza degli Eroi di Budapest. In settembre la BFO organizza il “Bridging Europe Festival” dedicato alla cultura delle varie nazioni del Continente europeo. Le produzioni operistiche della BFO – realizzate anche in forma di concerto – sono generalmente dirette dal maestro Iván Fischer. Nel 2013 il New York Magazine ha decretato “Le Nozze di Figaro” della BFO come il migliore evento di musica classica dell’anno. Le produzioni di maggiore successo della BFO sono invitate nelle più importanti rassegne musicali del mondo, come il Mostly Mozart Festival, il Festival di Edimburgo e quello di Abu Dhabi. Dal 2018 la Budapest Festival Orchestra è protagonista, in Italia, del Vicenza Opera Festival che si tiene nell’incomparabile scenario del Teatro Olimpico disegnato nel 1580 da Andrea Palladio e inaugurato nel 1585. La BFO ha commissionato a vari autori contemporanei delle nuove composizioni che ha poi eseguito in Prima assoluta. L’orchestra è anche coinvolta in un progetto di formazione artistica dei nuovi talenti in collaborazione con la European Union Youth Orchestra e il Verbier Festival. Direttori principali ospiti della BFO sono stati Sir Georg Solti e Sir Yehudi Menuhin. Oggi l’incarico è affidato al maestro Gábor Takács-Nagy. Il maestro Iván Fischer è il direttore musicale della BFO fin dalla fondazione. La Budapest Festival Orchestra è una Fondazione amministrata da un Consiglio direttivo. Le sue varie attività sono rese possibili grazie ai contributi pubblici del Governo ungherese e della Città di Budapest e alle risorse private di varie associazioni e gruppi di supporter che sono sorti in Ungheria, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e Germania.
Ruzan Mantashyan, soprano. Acclamata per la sua grande abilità vocale, musicalità e presenza scenica, la giovane cantante Ruzan Mantashyan è una delle artiste più promettenti della sua generazione. Nata in Armenia, Ruzan Mantashyan ha studiato pianoforte dall'età di sette anni al Conservatorio Komitas a Yerevan. Qualche anno dopo, nello stesso istituto, inizia a prendere lezioni di canto con Valey Harutyunov. Si è perfezionata all'Accademia di Belcanto di Modena con Mirella Freni, poi con Hedwig Fassbender al Conservatorio di Francoforte, laureandosi nel 2014. Ha preso parte fino al 2016 all'Atelier lyrique all'Opéra national di Parigi. Finalista al Concorso Internazionale di Canto Francisco Vinas a Barcellona, ne ha vinto il Premio Speciale. Vincitrice nel concorso Toti dal Monte con il ruolo di Musetta, lo ha portato in scena a Treviso, Bolzano, Fermo e Ferrara. A diciassette anni è stata invitata ad esibirsi in concerto con l'Armenian Philharmonic Orchestra. La tournée ha incluso tappe a Bari, Cesena, Modena, e Mirandola. Ha cantato a Modena e Bologna nei concerti dedicati a Luciano Pavarotti. I suoi impegni teatrali comprendono ruoli quali Susanna (Le Nozze di Figaro) a Modena, Servilia (La clemenza di Tito) a Reggio Emilia, Echo (Ariadne auf Naxos) presso la Konzerthaus Berlin (diretta da Ivan Fischer), all'Opéra de Paris Bastille e al Glyndebourne Festival, l’Enfant (L'Enfant et les Sortilèges) alla Komische Oper di Berlino, Fiordiligi (Così fan tutte) a Paris-Creteil, Lille, alla Bayerische Staatsoper a Munich e a Seoul, Micaëla (Carmen) a Montpellier e Amburgo, Xenia (Boris Godunov) all'Opéra di Parigi. Grande attenzione hanno riscosso le sue interpretazioni di Mimi (La Bohème) e Marguerite (Faust) a Ginevra. Di recente, è stata Tatyana (Eugene Onegin) alla Staatsoper di Amburgo, Cleofide (Handel’s Poro, Re delle Indie) alla Komische Oper di Berlino, Mimi alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Fiordiligi e Mimì a Zurigo. Ha cantato anche al Peralada Festival con Juan Diego Florez. Nel suo prossimo calendario: Fiordiligi ad Amburgo, Mimì alla Staatsoper di Vienna, La Contessa (Le nozze di Figaro) ad Amsterdam, Rusalka a Limoges, Mimì a Nice, Tatyana (Eugene Onegin) and Alice Ford (Falstaff) a Berlino... Ruzan Mantashyan parla Armeno, Russo, Inglese, Francese, Italiano e Tedesco.
Antonio Poli, tenore. Nato a Viterbo, si perfeziona a Roma con Paola Leolini. Nel 2010, a soli 24 anni, ha vinto il primo premio e il premio del pubblico al prestigioso Concorso Internazionale Hans Gabor Belvedere di Vienna e nello stesso anno ha preso parte al Progetto Giovani Cantanti del Festival di Salisburgo. Da quel momento è iniziata la sua carriera internazionale, cantando tra l’altro il Conte di Almaviva nell’opera I due Figaro di Mercadante diretto da Riccardo Muti al Festival di Pentecoste a Salisburgo, al Ravenna Festival e al Teatro Real di Madrid. In seguito è stato Alfredo al New National Theatre di Tokyo diretto da Yves Abel, al Filarmonico di Verona e alla Fenice di Venezia; Nemorino all’Opera di Roma e al Comunale di Bologna, al Teatro Real di Madrid, alla Staatsoper di Berlino e a Graz; Fenton alla Bayerische Staatsoper di Monaco sotto la direzione di Daniel Harding, ma anche alla Scala di Milano, Tokyo, e al San Carlo di Napoli diretto da Pinchas Steinberg; al Festival di Glyndebourne diretto da Mark Elder; Tamino a Bari e Venezia; Don Ottavio alla Chicago Lyric Opera diretto da Sir Andrew Davis, alla Royal Opera House di Londra diretto da Nicola Luisotti, alla Fenice di Venezia, Staatsoper di Amburgo e a Graz; Cassio diretto da Bertrand be Billy alla Chicago Lyric Opera e con Sir Antonio Pappano alla Royal Opera House di Londra; Ismaele diretto da Riccardo Muti a Roma e Tokyo, Macduff, ancora sotto la direzione del M° Muti, all’Opera di Roma e al Festival di Salisburgo. Ha cantato Le Rossignol di Stravinsky e Iolanta di Tchaikovsky in forma di concerto, diretto da Ivor Bolton al Festival di Salisburgo; la Messe Solennelle di Santa Cecilia di Gounod diretto da Bertrand de Billy al Musikverein di Vienna; la Messa in Fa Maggiore di Schubert diretto da Riccardo Muti a Chicago; lo Stabat Mater di Rossini diretto da Rolf Beck al Festival Schleswig-Holstein e al Rheingau Festival e diretto da Jesus Lopez Cobos in Vaticano e al Duomo di Orvieto; il Requiem di Mozart diretto da Sir Antonio Pappano all’Accademia di Santa Cecilia di Roma; il Requiem Polacco di Penderecki ad Amburgo, diretto dallo stesso compositore; il Magnificat di Bach che ha rappresentato il suo debutto con la Chicago Symphony Orchestra. Infine, con programmi liederistici, ha già debuttato sia al Festival di Lucerna che alla Wigmore Hall di Londra. Ha iniziato la stagione 2018/2019 cantando per la prima volta nel Requiem di Verdi, prima alla Konzerthaus Berlin e in seguito al San Carlo di Napoli, sempre sotto la direzione di Juraj Valcuha. È reduce dalla trionfale tournée dell’Opera di Roma al Bunka Kaikan di Tokyo (Alfredo ne La Traviata con regia di Sofia Coppola e costumi di Valentino), ha partecipato all’inaugurazione della stagione sinfonica della Fenice di Venezia cantando nel Requiem di Verdi sotto la direzione di Myung-whun Chung. Ha cantato nel ruolo di Macduff nel Macbeth inaugurale del Festival Verdi al Teatro Regio di Parma (in diretta RAI 5 e Radio 3) e ha preso parte al Gala Verdiano dello stesso teatro. Ha cantato per la prima volta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ne La Traviata firmata dal regista Francesco Micheli e debuttato come Duca di Mantova al Teatro Giuseppe Verdi di Salerno con la direzione di Daniel Oren. Tra gli impegni recenti e futuri spicca il debutto, nel ruolo del titolo, ne La clemenza di Tito al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, sotto la direzione di Federico Maria Sardelli. Tra gli impegni futuri La Traviata al Savonlinna Festival, Attila a Tenerife, Mefistofele a Piacenza e Modena, Caterina Cornaro a Dortmund, Luisa Miller a Roma e Bologna, Madama Butterfly a Torino etc. Antonio Poli ha inciso I due Figaro di Mercadante e Macbeth, entrambi sotto la direzione di Riccardo Muti.
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